Tutto quello che devi sapere sulle teiere in ghisa giapponesi

Teiera in ghisa, tetsu-kyūsu, non è un tetsubin. Foto di Jurga Po Alessi | Prima Infusione tea blog

Teiere in ghisa? Non chiamatele tetsubin: sono tetsu-kyūsu! (E non vanno sul fuoco)

A Natale hai ricevuto la tanto sognata teiera in ghisa giapponese? Wow, chapeau al Babbo Natale per il gusto raffinato e… lunga vita al tuo prezioso gioiello! Ecco quattro mosse per non sbagliare nell’utilizzo e nella manutenzione della teiera tetsu-kyūsu (da non confondere con il tetsubin, bollitore in ghisa).

come si utilizzano le teiere tetsu-kyūsu

01


Primo utilizzo

Al primo utilizzo della tua teiera ricordati di sciacquarla internamente 3-4 volte con acqua bollente e poi asciugarla con un panno.

02


Prima di fare il tè

Prima di preparare il tè, riscalda sempre la teiera in ghisa con acqua molto calda per far sì che mantenga la temperatura dell’infuso costante più a lungo.

03


Mai sul fuoco

Non mettere mai la teiera in ghisa sul fuoco: potrebbe danneggiare lo smalto interno. E ovviamente non metterla nel microonde!

04


Lavaggio

Dopo ogni utilizzo lava l’interno della teiera con un panno morbido umido (mi raccomando niente detergenti, spugne abrasive o lavastoviglie!) e lasciala asciugare completamente.

I pregi della teiera in ghisa sono molti: esteticamente piacevoli, mantengono a lungo il calore dell’infuso, si prestano all’infusione di tutti i tipi di tè in quanto smaltate all’interno (“smemorate”), e hanno un comodo filtro rimovibile.

Tetsubin o tetsu-kyūsu? Che confusione! (ma solo dall’esterno)

Quella che il mondo occidentale è solito chiamare tetsubin, in realtà è una tetsu-kyūsu (鉄 急 須), letteralmente, “teiera di ferro”. Come distinguere l’una dall’altro? Basta guardare all’interno dell’utensile: se è smaltato e dotato di un filtro in metallo, si tratta sicuramente di

Che poi trovare un autentico tetsubin dalle nostre parti non è affatto semplice (nemmeno su Amazon). Sarà per il fatto economico, ovvero: sul negozio online giapponese di Iwachu, uno dei più noti produttori delle ghise giapponesi, il prezzo medio di un bollitore in ghisa si aggira sui 40 mila yen (300 euro circa), in confronto con i 18 mila yen (130 euro circa) di una teiera in ghisa…

Tetsubin, bollitore giapponese in ghisa. Prodotto da Iwachu

Questo è un tetsubin, bollitore in ghisa. Foto tratta dal sito di Iwachu, uno dei maggiori produttori delle ghise giapponesi.

Teiera giapponese in ghisa, detta tetsu-kyūsu, di color rosa con fiori di susino in rilievo. Prodotta da Iwachu.

Questa, invece, è una tetsu-kyūsu, teiera in ghisa. Foto tratta dal sito di Iwachu.

Un po’ di storia: in principio era tetsubin

Tetsubin (鉄瓶), letteralmente, “bollitore di ferro” nasce in Giappone come un pratico utensile domestico, il cui umile design si ispira agli antichi bollitori d’acqua giapponesi, tipo yakkan. I primi tetsubin vengono utilizzati per umidificare l’ambiente d’inverno e, soprattutto, per riscaldare l’acqua durante il rito del tè Cha No Yu: grazie alla comoda maniglia incorporata, si appendono direttamente sopra il fuoco.

Un tetsubin, bollitore giapponese in ghisa, utilizzato per riscaldare l'acqua per il tè. Credits Wikipedia Commons
Un tetsubin appeso sopra il fuoco.

Nel’800, quando l’usanza di bere tè si diffonde in tutto il paese e su tutte le classi sociali, il design del bollitore in ghisa diventa fondamentale: più è raffinata la sua lavorazione, più prestigioso è lo status sociale di chi lo possiede. Sono gli iPhone dei samurai, insomma.

Storicamente, i bollitori più belli provengono da due prefetture giapponesi: Iwate e Yamagata. Qui la tradizione dell’artigianato vanta una storia di oltre 400 anni: un’esperienza che si tramanda di padre in figlio per più di 15 generazioni.

Durante la Seconda guerra mondiale, però, c’è stato il rischio di perdere quest’arte preziosa. Molti tetsubin venivano fusi per produrre armi, mentre gli artigiani dovevano arruolarsi nell’esercito dell’Imperatore. I pochi che sono stati risparmiati non potevano produrre più di 20 bollitori l’anno – una quota imposta per risparmiare il prezioso combustibile…

Tetsubin, bollitore giapponese in ghisa. Foto tratta dal sito nicolastang.com
Questo tetsubin è stato realizzato a mano dal Maestro Tomoyuki Maeda su commissione di una coppia giapponese, per il loro 55esimo anniversario di matrimonio. Il prezzo? Tutt’altro che modico: 1600 dollari circa… Credits: nicolastang.com

Per fortuna, oggi l’arte dei bollitori in ghisa è fuori pericolo. Non solo: i migliori artigiani ricevono il titolo di Tesoro nazionale vivente (人間国宝 Ningen Kokuhō) come riconoscimento del loro contributo nel patrimonio culturale giapponese. ♥

Per approfondimenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA. Per utilizzare i materiali di Prima Infusione è obbligatorio indicare il link attivo al pezzo originale. Se non è indicato diversamente, tutte le foto sono di proprietà ed uso esclusivo di Jurga Po Alessi | primainfusione.com.

9 Comments

  1. Oh, la mia amata teierona in ghisa! Sono pure a prova di cranio, nel senso che se la tiri a qualcuno non si ammacca nemmeno un po’.

    Ed è vero, trovare un tetsubin è un bel macello, spesso arrivano “false ghise” o robe smaltate. Il cliente medio non è proprio facilitato nell’acquisto

    Piace a 1 persona

    1. Ciao Emi Ly, grazie della domanda. Queste teiere sono smaltate dentro quindi il fuoco diretto le rovinerebbe. Puoi scaldare l’acqua in un bollitore qualsiasi e poi procedere all’infusione nella teiera; uno dei vantaggi di ghisa è che l’infuso rimane caldo a lungo. Spero che la mia risposta ti sia stata d’aiuto!

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