L’ho conosciuta, letteralmente, sullo scalone dello storico Palazzo Pallavicini, in Via San Felice 24 a Bologna: era venerdì pomeriggio e la seconda edizione del Festival del tè stava per iniziare. Tea lover e mamma di due bambini – un connubio non sempre facile, merita tutta la mia ammirazione! – Letizia Pucci ha tra i suoi sogni quello di far diventare Coccole di tè, la pagina Facebook da lei gestita, un vero e proprio Tea Party virtuale. Ecco le due chiacchiere che abbiamo scambiato.
Il tè è piacere, è relax, è passione, fatelo come vi piace di più!
Letizia Pucci

365 tealovers: Letizia Pucci (Coccole di Tè)
Raccontaci brevemente di te e cosa fai nella vita.
Non è difficile conoscermi, sono una persona molto estroversa e fiduciosa verso il prossimo. Sono nata in Toscana, ho vissuto il bellissimo mare di Monte Argentario fino ai 19 anni quando ho deciso di trasferirmi a Bologna per studiare al DAMS Teatro. Da allora non ho più lasciato questa splendida città.
Dopo diversi anni nell’ambito artistico e della comunicazione mi sono ritrovata a fare la mamma, prima con la nascita di Diego, quasi sette anni ed ora della piccola Mariflor, poco più di uno. Passo quindi le giornate ad occuparmi dei miei figli e delle faccende domestiche, tra un libro (quando ho tempo, la sera), una serie TV (quando ho tempo e non mi addormento!), a cucinare (mi piace molto ma soprattutto quando ho ospiti) ed ovviamente a bere il mio tanto amato tè!
Come nasce la tua passione?
Non ricordo assolutamente come mi sia venuta la “mania” o “vizio”, come definisco la mia passione, del tè. In casa mia nessuno lo consumava ma ricordo che verso i quindici anni cominciai a preparare un miscuglio di acqua bollente e succo di limone dove immergevo le bustine del tè, preparandolo per me ed i miei genitori. Sono sempre stata attratta dalle scatoline colorate al supermercato e mi incuriosiva, come ancora adesso, provare sempre sapori nuovi.
Come sia passata dalle bustine al tè in foglia non saprei, non ricordo esattamente il fattore scatenante, molto probabilmente un giorno mi sarò incuriosita leggendo una notizia su qualche sito internet (mi piace scoprire notizie relative al mio infuso preferito), spingendomi a comprare il tè sfuso.
Come riesci a conciliare il tuo “vizio” con gli impegni genitoriali?
Il tè fa parte della mia vita quotidiana. Fa parte della mia colazione, della mia merenda, a volte anche della mia cena, bevo tè anche mentre stendo i panni o cucino. Mio figlio non ci fa caso, lui si occupa dei suoi giochi ed a volte mi chiede di provare (essendo mezzo argentino ha il palato abituato al Mate) ciò che sto bevendo, raramente mi chiede un tè verde.
Mariflor è già una tealover sfegatata ma essendo tanto piccola ancora le faccio provare solo un cucchiaino allungato di ciò che mi sono preparata (lei si berrebbe altrimenti tutta la tazza!).
Letizia
Non ci rinuncio mai, nemmeno se ho molte faccende da terminare. Quando poi riesco a sedermi un attimo provo a leggere e documentarmi per saperne sempre di più. Mentre Mariflor dorme, se non ho cose più urgenti da terminare, mi ritaglio cinque minuti da dedicare alla mia pagina Facebook Coccole di Tè, facendo foto e realizzando piccoli video, per aggiornarla e condividere insieme ad altri appassionati ciò che bevo e scopro su quello che reputo un mondo affascinante e pieno di emozioni.
Tre insegnamenti “teini” che vorresti passare ai tuoi figli?
- Bisogna volersi bene: abbiate cura di voi.
- Vivete in relax.
- Offrite agli altri del tempo di qualità.
La tua top five di tè e infusi?
Ecco la top five più semplice della storia del tè (in ordine di preferenza):
- Earl Grey
- Tè nero di Ceylon (adoro quelli della Mlesna)
- Tè nero Darjeeling
- Tè nero di Assam
- Tè verde alla menta (magari con dentro una piccola manciata di pinoli come mi ha insegnato a bere la mia amica tunisina, Fatma)

Leggi libri, riviste, blog sul tè? I tuoi preferiti?
A casa ho dei libri sul tè, ogni tanto ne sfoglio qualche pagina, cerco di memorizzare nomi e tipologie. Mi informo molto su internet, faccio ricerche per imparare e prendere spunti. Seguo il blog Five O’Clock di Carlotta Mariani, ma soprattutto faccio parte di gruppi a tema su Facebook e seguo le attività di tea sommelier e professionisti del settore sui social. Mi piacerebbe però ci fossero riviste in italiano in stile Tea Time Magazine, mi immagino di andare in edicola e comprare la mia copia mensile. Riusciremo anche in Italia prima o poi ad avere qualcosa di simile?!
“Tutto quello che puoi immaginare è reale”, diceva Pablo Picasso. Forse è solo una questione di prendere l’iniziativa? Cosa ne pensi invece della professione di tea sommelier: è utile e attuale in Italia? Che caratteristiche dovrebbe avere?
Molte persone quando vengono a conoscenza della mia passione mi guardano ancora storto e non capiscono perché io ami tanto il tè. Visto che per i più qui in Italia il tè è visto ancora come una bevanda da prendere quando si è malati e non conoscono affatto cosa ci sia dietro, le varietà, il lavoro, le proprietà, credo che il lavoro di un Tea Sommelier nel nostro Paese sia importante per la conoscenza ai più di questo prodotto. Dovrebbe quindi dover accompagnare il fruitore nella scelta più giusta a seconda della personalità di ognuno, invitandolo a provare e mettendo curiosità.
Quali sono i tuoi progetti “teini” per il futuro?
Per il futuro mi piacerebbe moltissimo che la mia pagina Coccole di Tè diventi un vero e proprio Tea Party virtuale, dove tutti si sentano liberi di condividere il proprio momento “teino” (o “polifenoso” come preferisco definirlo io), che diventi un salotto dove condividere sapori, opinioni e passione.
Poi, quando potrò dedicare più tempo a me, magari trovare un lavoro in questo ambito, organizzare eventi a tema e magari imparare qualcosa in più andando a lavorare in qualche bottega, mi piacerebbe moltissimo. Amo scrivere e tra i sogni c’è anche quello di poterlo fare professionalmente, occuparmi di tè su una rivista o perché no, in una rubrica televisiva!
Un consiglio che vorresti dare ai nostri lettori tealover?
Cari tealover, continuate a bere il vostro tè preferito, che sia nero o verde, in bustina o in foglie, biologico o meno. Consumatelo sempre di più, con lo zucchero o senza! Il tè è piacere, è relax, è passione, fatelo come vi piace di più!
Grazie di cuore!
Grazie a te, Letizia, e in bocca al lupo per le tue Coccole di Tè!
Alcuni link utili tratti dall’intervista
- Coccole di Tè, pagina ufficiale su Facebook
- Five O’ Clock, blog di Carlotta Mariani
- In Tè Bologna Tea Festival
- Mlesna Tea, sito aziendale
- TeaTime Magazine, rivista
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Uh. Tè. Mio.
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È come “oh.my.god.”, ma detta alla tealover? Love it!
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È una fraseologia complessa…
Uh = esclamazione che esprime sia stupore sia la pronuncia di Wu (morale)
Tè = il tè, che si avvia già verso la pronuncia europea
Mio = slang dialettale di Meiyo, l’onore del bushido.
In pratica si afferma la pacata disciplina spirituale che si avvera nell’amore dedito al tè. Io sono un cialtrone, non fare come la gente che mi crede quando affermo queste baggianate!
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Grazie mille Michele! Mi stai facendo scoprire un mondo!
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Dicendo scemenze? 😀
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Anche! È primavera, ci sta 😂
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La primavera –
Non sapevo valesse
per esser scemi!
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