La vera storia dietro la foto Witches tea party
Trick or treat, or… tea? Una domanda che nella testa di una tea lover sorge spontanea con l’avvicinarsi della festa più macabra dell’anno. Ma mentre penso alle miscele più indicate per un Vamp Tea Cocktail da accompagnare il party della notte del 31 ottobre, mi balza alla memoria un’immagine, quella delle otto anziane vestite di nero con lunghi cappelli a cono, sedute ad un tavolo all’aperto a prendere il tè. Ce l’avete presente? Su Google è conosciutissima: è il primo risultato che restituisce digitando “witches tea party”.

Ma sono streghe?
Beh, ovvio. Vecchie, avvolte nei mantelli neri e con in testa quei cappelli a cono, chi altro possono essere? Gli occhi di tutte, tranne una che fissa dritto l’obbiettivo, sono puntati su quella che sta seduta a capotavola (a destra) e che dà l’aria di essere più ricca, più a suo agio, rispetto alle socie. Lo tradisce anche la sua scarpa, lucida e appuntita, che spunta da sotto il tavolo, quasi fosse un essere autonomo. Ricoperto di broccato pesante, il tavolo invece è spoglio di ogni elemento must dei tea time all’inglese: non ci sono teiere né zuccheriere e non c’è una traccia di biscotti o scones. Solo due libri – uno aperto, l’altro chiuso – poggiati sui lati del tavolo. Dettagli sufficienti per innescare la nostra immaginazione che ci porta a vedere una congrega delle streghe!
C’è un ma, però. Ed è racchiuso nel titolo originale della fotografia (datata anni ’20) che recita:
Not a modern witches’ council – but the members of the Holy and Undivided Trinity of Castle Rising, Norfolk, England.
“Non un consiglio delle streghe moderne, ma le membre della Santa e Indivisa Trinità di Castle Rising, un villaggio della contea del Norfolk, Inghilterra.”
L’ospizio della Santa e Indivisa Trinità di Castle Rising è stato fondato nel 1610 da Henry Howard, I conte di Northampton come rifugio per le donne anziane dove trascorrere in tranquillità e pace il tramonto delle loro vite.
Dalle streghe alle… beneficiarie di carità
Il titolo rivela quindi un contesto diametralmente opposto. Altro che streghe e la magia nera! Le vecchiette erano beneficiarie della carità dell’Ordine della Santa e Indivisa Trinità, fondato dalla Chiesa Cattolica nel 1610 con lo scopo di aiutare donne anziane in povertà. Che tipo di aiuto? Cibo, alloggio e un nuovo completo di vestiti.
Quel loro outfit nero – che poi in realtà i mantelli erano rossi ma la fotografia a colori negli anni Venti era ancora un divenire – fungeva da divisa e facilitava la loro identificazione come beneficiarie di carità. I mantelli e i cappelli lunghi erano pratici, relativamente economici – vista l’età delle vecchiette, spesso venivano indossati per un anno o massimo due e poi passavano alle new old entry – e in linea con l’abbigliamento delle donne nel ‘600. E così di generazione in generazione, fino a giungere al 1920…
A proposito del Vamp Tea Cocktail
Se proprio volete cimentarvi nella preparazione di un tea cocktail un po’ spooky, vi lascio un paio di link:
- Twilight Tea Cocktail di Gordon Ramsay (a base di Lapsang Souchong, vodka e puree di zucca)
- The Vampire’s Dinner (a base di Rooibos, rum e arance rosse), The Goblin’s Lunch (Earl Grey e Vodka) e The Ghost’s Breakfast (a base di Chai, whiskey e latte) di Numitea
Buon Halloween!
Per approfondimenti
- Embracing the Darkness: A Cultural History of Witchcraft di John Callow (2017)
Questo post inaugura una nuova rubrica, SmaniaTea. Sapori e scoperte del mondo tè per raccontare uno degli sguardi di CineSmania, una giovane casa di produzione cinematografica ed editoriale la cui mission si racchiude in tre parole: bellezza, utilità e indipendenza.
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Foto in copertina: Bee Felten-Leidel / Unsplash.