Di cosa è fatto il calendario dell’Avvento?
Sto scrivendo questo post con voluto ritardo: parlare dell’calendario dell’Avvento il 20 dicembre non ha molto senso – se per senso si intende la promozione del xmas shopping. Ma l’unica promo che interessa a me è quella di diffondere la cultura e l’♡ del tè.
Di cosa è fatto quindi il classico calendario dell’avvento? Vediamo un po’:
1° dicembre: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, grasso vegetale, lattosio, latte scremato in polvere, nocciole, lecitina di soia, estratto di malto d’orzo, aromi. Cacao 30% minimo.
Lista ingredienti, Lindt Advent Calendar
2 dicembre: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, grasso vegetale, lattosio, latte scremato in polvere, nocciole, lecitina di soia, estratto di malto d’orzo, aromi. Cacao 30% minimo.
3 dicembre: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, grasso vegetale, lattosio, latte scremato in polvere, nocciole, lecitina di soia, estratto di malto d’orzo, aromi. Cacao 30% minimo.
E così per i successivi 21* giorni, ogni anno, per anni – con tutto quel grasso di palma 😱 Ok, sotto il punto di vista de gustibus non si può dire niente, ma il momento de ingredientibus, secondo me, è migliorabile. Perché se è proprio necessario condire l’attesa di Natale con degli ingredienti, preferisco sceglierli con un po’ di fantasia. Considerate questi esempi:
6 dicembre: Rooibos, cannella, zenzero, carota.
Rooibos Carot Cake
8 dicembre: fiori di ibisco, pezzi di mela, scorze di rosa canina, pezzi di zenzero, petali di fiori.
Carcadet Noel à Paris
11 dicembre: tè verde, citronella.
Happy Green
Lista ingredienti, Dammann Frères Tea Advent Calendar
E così per tutti i 21 giorni, in cui si alternano tè neri e verdi, bianchi e olong, rooibos e tisane, e infusi di frutta.
I Tea Advent Calendar fanno parte dei cosiddetti calendari dell’Avvento alternativi (alternativi cioè ai “cacao 30% minimo”). Ce ne sono tanti, tantissimi – per tutti i gusti e per tutte le tasche. Oltre al bellissimo calendario della casa francese Dammann Frères, trovo stupendi quelli di Fortnum & Mason, Palais des Thés, Pukka ecc. “Where there’s is tea, there’s hope“, recita il celebre slogan – parlare della speranza, quando se non a Natale 😉
Un po’ di storia
Inizio dalla mia personale: nella mia bianconera infanzia sovietica non c’erano calendari dell’avvento. L’unico avvento riconosciuto era quello del comunismo, ma le sue finestre era meglio non aprirle – davano tutte sulla stessa falsità, anzi sarebbe stato meglio murarle del tutto. Sarà per questo che non ho sviluppato un legame affettivo con le 24 finestrelle dell’Avvento.
Com’è andata nel resto del mondo ve lo racconta, in inglese, questo splendido articolo di Yorkshire Post:







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