Chi non rischia non beve tè

Tè nero cinese by Eastern Leaves e il libro di Sarah Rose, For All the Tea in China

La storia di una re(l)azione lunga 5000 anni

In principio era una reazione. Istintiva, umana. Immagina una scena. Sei seduto sotto un albero, al limitare del bosco. Hai appena acceso il fuoco per far bollire dell’acqua quando, mosse da un venticello improvviso, delle foglioline di una pianta sconosciuta cadono nel pentolino. Come reagisci?

  • A. Dici “Bleah” e getti via l’acqua – preferisci patire la sete.
  • B. Dici “Mhm… fammi assaggia’ ‘sto infuso” e lo assaggi.
Tè nero cinese prodotto da Eastern Leaves
Tè nero cinese by Eastern Leaves

Ecco, Shen Nong, l’imperatore cinese vissuto nel Neolitico 5000 anni fa, ha optato per la B. Era un tipo in gamba, lo chiamavano il Divine Farmer, “Contadino Divino”. Diciamo che era abituato a mangiare erbe e piante sconosciute – le raccoglieva, le assaggiava e poi decideva se erano da catalogare come curative o nocive. Era il suo lavoro, la sua vita – non sempre rose e fiori, anzi lamponi e mirtilli, ma gli piaceva. Quel giorno, però, aveva un tantino esagerato – si era avvelenato ben 72 volte (un numero speciale, nell’antichità orientale). Ora, moribondo, stava aspettando che l’acqua bollisse e invece sono cadute quelle foglie. Ha deciso di assaggiarle.

E poi?

E poi, niente. Non è morto e ha inoltre scoperto il tè. Disintossicato e rinvigorito dall’infuso, è tornato dal bosco per condividere la scoperta con il suo popolo. Il resto è storia – storia di relazioni umane intorno alla bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua. Incontri, scontri, guerre, amicizie, matrimoni, spionaggi, regali, rituali… In ognuna di queste storie, se le guardi in controluce, scorgi la sottile trama delle venature della foglia di tè.

Foglie di tè di mille forme, colori, sapori.

Foglie scure e raggrinzite, pressate a forma di mattonella, come quelle che Wencheng, la principessa cinese della dinastia Tang (618-907) porta al suo futuro sposto re del Tibet Songsten Gampo; da quel gesto nasce il commercio del tè in cambio di cavalli.

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Foglie sfuse, verdi e nere, racchiuse in casse di legno, come quelle che nella notte del 16 dicembre del 1773 i coloni americani gettano in mare nel porto di Boston in atto di protesta contro il governo britannico.

Foglie lunghe, attorcigliate e fragranti, appena raccolte, come quelle che il presidente Mao regala – 50 grammi esatti – a Richard Nixon durante la sua visita in Cina nel 1972; impermalito per la quantità, a suo avviso irrisoria, il presidente americano in seguito scopre che invece ha ricevuto la metà del raccolto annuale di una chicca super pregiata.

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Quante storie, quante avventure! Vissute e da vivere… Un bel batti cinque al Divino Contadino per aver scelto la risposta giusta – per tutti noi. 😉

Tè nero cinese by Eastern Leaves e il libro di Sarah Rose, For All the Tea in China
Tè nero cinese by Eastern Leaves e il libro di Sarah Rose, For All the Tea in China

Questo testo fa parte degli articoli scritti per CineSmania, una giovane casa di produzione cinematografica ed editoriale la cui mission si racchiude in tre parole: bellezza, utilità e indipendenza. Per saperne di più: cinesmania.it, IG @cinesmania, FB @cinesmania

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