È ok sapere di non sapere
Ieri sera stavo ascoltando un’intervista radiofonica di LRT (in 🇱🇹) a Donaldas Kajokas, uno tra i miei poeti e scrittori lituani preferiti, e queste sue parole sono arrivate come un flash, come la fiamma di un cerino che accende la sigaretta e t’illumina, per un istante, il viso. E il buio, dopo, è un po’ meno buio. Buona Santa Lucia, tea friends.
“Il non-sapere è una cosa bellissima quando inizi a capire che con quella tua mente non riuscirai mai a dare risposte alle domande più essenziali. /…/ Sapere di non sapere è molto ok, è la tua condizione naturale. /…/ Quando fai qualcosa che è molto importante per te, ad esempio sei un contadino e lavori la terra, o magari sei un poeta e scrivi, devi capire che quello che fai è la cosa più importante al mondo. Non esiste nulla di più importante. Ma questo non basta. Devi avere un secondo fondo, quello di sapere che, in generale, quello che l’uomo fa non è mai troppo importante. E allora quando i due — l’importantissimo e il non-importante — si fondono, accade quel dolce non-sapere.”
— Donaldas Kajokas
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