“Il mio obiettivo, prima di tutto come essere umano e poi artista, è cercare come liberarsi, come percepire il proprio corpo in modo nuovo, superando la rigidità dettata dalla razionalità”
Scatti di nudo e composizioni sonore, uniti in quella che l’artista lituana Neringa Rekašiūtė definisce “opera interdisciplinare”, Corpo Polifonico, in corso al Palazzo Pirola di Gorgonzola dal 24 marzo al 3 aprile. Il suono degli antichi canti pagani destrutturati in chiave moderna, ridà vita e voce alle fotografie di donne e uomini ritratti nei momenti di transizione, trasformazione e incontro con la natura e con sé stessi. Corpi che si spogliano del proprio involucro contemporaneo, un gesto al contempo semplice e iniziatico, per ritornare all’origine delle origini. In questa intervista, l’artista lituana racconta il come e il perché del suo progetto.
